venerdì 4 maggio 2012

Incontro con l'assistente sociale, come sono andato?

Quasi tre ore a contatto diretto con la tua esaminatrice, interrotti da telefonate e visite nel suo studio ed una mezz'ora fuori dalla stanza per farle risolvere una situazione delicatissima.

Che dire, sono stanco e ancora teso.

Le ho descritto una situazione familiare veritiera al 70% tralasciando il vero rapporto col fratello che mi sono sforzato di definire idilliaco mentre, per la verità, è di mera sopportazione (da parte sua).

Le argomentazioni sono state varie; siamo partiti dalla mia storia familiare con descrizione dei componenti che la compongono (genitori e fratello) a quelli che ne hanno fatto parte (i nonni), abbiamo toccato l'approccio conoscitivo con mia moglie per poi terminare nelle aspettative dell'adozione e del bambino immaginario, un classico.

Non sono pienamente soddisfatto del risultato, mi sono sentito inadeguato per alcuni aspetti mentre in altri credo di averle fatto una buona impressione.

Non so cosa pensare.

Mi ha però fatto uno strano discorso su due coppie che non hanno ottenuto l'idoneità per una mancanza di reale predisposizione.

Adesso l'attendiamo a casa per l'incontro domiciliare; spero che in questo nostro "territorio" possa apprezzare le nostre potenzialità e cogliere quel reale desiderio di accogliere un bambino che io e mia moglie proviamo.

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lunedì 16 aprile 2012

Non voglio nè negri nè cinesi

Ecco cosa ha risposto sua madre alla nostra richiesta di consenso e firma per la domanda di adozione.

Un pugno allo stomaco non solo per la barbarie del discorso ma per il luogo (in mezzo ad una strada), per la situazione (innumerevoli tentativi di procreazione assistita falliti), per la complicità di mio suocero che ci dava il suo assenso chiedendoci di "fare per bene".

E poi l'invito a provare in maniera naturale, a non pensarci che poi sarebbe arrivato (sì, dopo 7 anni di tentativi più che mirati).

Morale della favola, da quel giorno non li ho più voluti vedere e quando sono stato costretto a trascorrere delle ore nelle loro vicinanze li ho ignorati non per il gusto di farlo ma per la nausea che provavo.

La suocerà mi ha chiamato una volta sul cellulare (visto la chiamata) e inviato un sms di auguri per il compleanno nel quale non capiva il perché del fatto che non la volessi più vedere con un bel "... fate voi" finale.

Ecco chi saranno i nonni materni di mio figlio/a.

Persone che non sanno amare la loro di figlia, che non sanno rinunciare ai loro egoismi per la gioia che potrebbero donarci e donargli/le.

Credo che la relazione con loro sia compromessa anche perché ho sempre cercato di tenere vivo un rapporto fatto di menzogne reciproche; è sempre stato chiaro che vi era una preferenza per il cognato dato che c'era la preferenza (in modo quasi totale da parte del suocero) per la figlia minore, mia cognata.

Il fatto principale è che io, da allora, sto bene ed in pace con me stesso; vivo le mie tensioni quotidiane del lavoro e del processo adottivo in maniera più proficua avendo eliminato una causa predominante del mio "stare male".

Ho avuto sfortuna nel rapporto con i suoceri, non c'è che dire, anche se da subito avevo capito che tipo di persone fossero.

A tutti coloro che mi accusavano di essere "cattivo", "sgarbato" e "indisponente" con la famiglia di mia moglie non potevo ribattere tutto il dolore che mi avevano causato, di sicuro in maniera non voluta almeno spero, perché venivo tacciato di "esagerato".

Forse, anzi di sicuro, questa è la prima volta che metto nero su bianco un punto di debolezza così preponderante nella mia vita.

Mi sono chiuso a riccio o forse ho trovato lo spunto per dire basta, non ne posso più e non sono capace di accettare altro fango addosso.

Mia moglie non ha provato il mio stesso disprezzo in quegli istanti; è come se fosse stata impermiabilizzata a quelle parole tanto che non ha interrotto i rapporti anche se li vedo notevolmente diminuiti.

Alla fine quei fogli li hanno firmati, di sicuro per non passare male e non al contrario perchè amano la propria figlia e la vogliono vedere felice.

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giovedì 12 aprile 2012

S'inizia con l'assistente sociale

Oggi mia moglie ha inaugurato la serie d'incontri con i professionisti, in questo caso l'assistente sociale.
Un'ora e quaranta minuti spesi a parlare sulle nostre famiglie, il livello di accettazione, i rapporti con loro...
Ne è uscita contenta e soddisfatta, speranzosa di aver trasmesso il messaggio di unità che ci eravamo prospettati...
Il prossimo post spiegherà molto di più!

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martedì 10 aprile 2012

Scelta dell'ente, una giungla!

Il consiglio è quello di partire subito, anche senza il decreto.
Ci siamo mossi in maniera lineare focalizzando i paesi nei quali saremmo interessati ad adottare (Cina,  Federazione Russa e Sud America) ed analizzando gli enti che operano in entrambi (solo due) oppure solo nella Fed. Russa (un numero considerevole).

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giovedì 5 aprile 2012

Due figlie e altri animali feroci. Diario di un'adozione internazionale

Su consiglio della moglie ho letto il libro di Leo Ortolani, "Due figlie e altri animali feroci. Diario di un'adozione internazionale", una raccolta di messaggi email dello stesso autore ai parenti e amici dalla Colombia dove ha adottato due bambine di 3 e 4 anni.
Un libro che si legge bene, un pomeriggio spensierato, per capire qualcosa di più sull'adozione internazionale ed un messaggio finale che dà speranza; la consapevolezza che dopo tutte le fatiche, arrabbiature, umiliazioni, crisi e tutto quello che pure noi stiamo vivendo sembrerà che, è questo il messaggio finale, non sia stato niente di così terribile al cospetto di queste due figlie che Ortolani ama alla follia.
Consigliato!

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mercoledì 4 aprile 2012

4 mesi di silenzio...

Torno a scrivere per rassicurare Gabriella e Maria, che hanno commentato il post precedente, che il blog non è morto.
Vive nei post che salvo come bozze e che pubblicherò a tempo debito; il blog è un diario, scrivo cose personali che possono permettere ad alcuni "smanettoni" miei conoscenti di capire chi si cela dietro queste pagine.
Grazie ancora Gabriella e Maria per aver visitato queste pagine!

mercoledì 7 dicembre 2011

Aggiornamento del 7 dicembre

In questo periodo di stand-by fino a quando non si sarà tutto concluso ho già scritto 10 articoli nei quali posso dare libero sfogo a pensieri, sentimenti e impressioni su questo inizio  dell percorso dell'adozione.

giovedì 17 novembre 2011

0 visitatori e 15 giorni di silenzio

Non ci sono ancora visitatori e questo, al momento, mi rassicura.

Il diario vuol essere personale ma, più in avanti, vorrei ricevere commenti e sapere che quanto sto scrivendo potrebbe essere utile anche ad altri.

15 giorni senza scrivere sono tanti.

Non vi è alla base una mancanza progressiva d'interesse bensì la preoccupazione che in un lungo periodo che ci porterà agli incontri e al, speriamo, decreto da parte del Tribunale dei Minori questo mio blog possa essere letto proprio da chi dovrà giudicarci.

Lo so, sono paranoico ma c'è un proverbio: meglio aver paura che...

Che cosa fare allora? Come immortalare momenti e sensazioni per condividerli con i miei prossimi lettori?

Creerò gli articoli come se li dovessi inserire all'istante ma posticiperò la pubblicazione al giorno nel quale ci daranno il decreto!

Da oggi, quindi, smetto di "postare" ma non smetto di scrivere!

Un saluto e speriamo bene!

giovedì 3 novembre 2011

Armadio arrivato!

L'armadio è arrivato e già montato in cantina!
Lo abbiamo riempito con tutti i vestiti che erano nella camera del bambino/a e che lasceremo neutra, quindi senza mobili, letti e altro, fino a quando non si coronerà il nostro sogno.

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mercoledì 2 novembre 2011

Bambini adottati e genitori biologici, ricerche sul web

Oggi ho pensato al mio atteggiamento rispetto al legittimo desiderio di mio figlio di conoscere la sua storia.
Sono, sarò, iper disponibile a facilitargli in qualsiasi modo la ricerca delle sue origine perché comprendo che sia un tassello, forse il tassello, decisivo nel raggiungimento della sua piena maturità.

A parole e ad intenti è semplice.

Mi sono imbattuto proprio in questi ominuti in un mondo affascinante, i blog di figli adottivi che cercano i loro genitori.

Tra i molti segnalo:

brujita.09 scrive:
"Si pensa al figlio adottato come un bambino. Eterno. Non si pensa mai a cosa era prima che fosse adottato, cosa e' successo e al dopo, da adulto... Voglio conoscere la mia storia.!"

Elena ha ritrovato sua madre bio e mi sembra felice;la madre adottiva l'ha sempre supportata e accompagnata in Cile per ritrovare la donna che l'ha data alla luce.

Sarò capace di essere all'altezza della situazione quando questo succederà?
Che emozioni mi pervaderanno in quei momenti?

Si rovescerà la medaglia?
Sarò io a provare l'abbandono così come il figlio adottivo ha provato alla nascita?

martedì 1 novembre 2011

Film adozione : Segreti e Bugie

Ieri sera, dopo un'altra sessione di pulizie domestiche, abbiamo visto il film "Segreti e Bugie", il primo di una serie dedicata al tema dell'adozione.

Da Wikipedia, la trama:
"Sobborghi di Londra. Hortense (Marianne Jean-Baptiste), trentenne borghese di colore, alla morte della madre adottiva decide di scoprire chi sia la sua vera madre. Scoprirà con molta sorpresa che si tratta di Cynthia (Brenda Blethyn), sfiorita operaia bianca che vive con sua figlia ventenne Roxanne (Claire Rushbrook). La misera vita di Cynthia è allietata solo dalle visite che le fa il fratello Maurice (Timothy Spall), fotografo sposato ma senza figli. Dopo l'incontro, tra le 2 donne piano piano nasce una profonda amicizia che rappresenterà per Cynthia un nuovo motivo di felicità (ebbe la bambina ad appena 15 anni) e per Hortense un'occasione per capire una realtà diversa dalla sua. Ma i segreti non possono durare a lungo e ad un pranzo in famiglia la verità verrà fuori, non senza drammi. Sarà l'occasione per confrontarsi e demolire un muro di "segreti e bugie" e per riacquistare la serenità..."

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domenica 30 ottobre 2011

Facciamo spazio!

Ieri abbiamo acquistato un grande armadio usato da mettere in cantina all'interno del quale trasferiremo un po', se non tutti, i cappotti e gli altri capi di abbigliamento che per anni abbiamo tenuto a portata di mano in quella che sarà la camera di nostro figlio.
Ci siamo imposti d'iniziare subito con questa "dismissione" non solo perché la visita domiciliare avverrà a breve ma soprattutto per trasportarci ancor di più nel nostro progetto adottivo; vedere quella camera pronta, c'è già un aramadio ed una scrivania, ci farà vivere meglio l'attesa per il nostro bambino da accogliere.

venerdì 28 ottobre 2011

La nostra domanda di adozione nazionale e internazionale

Nell'ottica di avere due porte davanti, due vie di uscita percorribili, alcuni mesi fa abbiamo presentato la domanda di adozione nazionale e internazionale al tribunale dei minori della nostra città.
Avevo cercato di calcolare i tempi per far sì che gli incontri con l'assistente sociale e lo psicologo avvenissero successivamente all'esito della Fivet in modo da non perdere troppo tempo in caso di fallimento.

Lo so, il sovrapporre la PMA all'adozione è sbagliato e fuorviante perché non permette di concentrarsi e dedicarsi in maniera completa ad interiorizzare quella che poi sarà l'accoglienza del bambino adottato.

So, soprattutto, che adesso la mia lei si sente pronta ed è desiderosa di partire insieme a me per questo viaggio.

La domanda è stata presentata a fine luglio e la prossima settimana avremo il primo incontro con l'assistente sociale.

giovedì 27 ottobre 2011

L'uscio socchiuso...

L'infertilità è una brutta bestia, in particolar modo per le donne ed il loro innato istinto di maternità.
Ne avevamo ampliamente discusso e ci eravamo detti che questa sarebbe stata l'ultima FIVET, e così è stato.

Lei, però, non accetta il fatto che un'unica tuba chiusa non le permetta di restare incinta.

Ieri sera mi ha fatto leggere un messaggio inviato ad un'amica tramite Skype; ha scritto delle sue sensazioni, del fatto che anche stavolta ha reagito bene al fallimento non escludendo una "caduta" nei giorni a venire ed il desiderio di parlare nuovamente con il ginecologo che grazie ad un mix di farmaci è riuscito a darle un inizio di gravidanza (poi non terminata).

Ecco perché l'uscio è socchiuso, matura l'idea dell'adozione come desiderio di avere un bambino nostro da crescere ma non riesce ad eliminare completamente l'idea di non poter avere una gravidanza lunga 9 mesi, un parto in ospedale e tutti quei piccoli momenti di scoperte vissuti insieme al bambino generato.

mercoledì 26 ottobre 2011

Esami negativi, andiamo avanti!

L'ho sempre saputo e da oggi ho l'ultima inesorabile conferma: non sarò mai un padre naturale.
Mi ha appena chiamato e le analisi non evidenziano una gravidanza in corso.
Sono tranquillo, lo sono sempre stato e non ho sensazioni particolari se non quella di avere un nuovo percorso da tracciare.

Benvenuti al mio nuovo blog sull'adozione!


Non ho mai tenuto un diario personale, tantomeno un blog nel quale annotare eventi, pensieri e sensazioni; non l'ho mai ritenuto importante perché sono sempre stato un ragazzo, adesso forse uomo, capace di reprimere emozioni e sentimenti all'interno del mio io più intimo lasciando un muro imperscrutabile al di fuori di questo.
Quello che andrò, andremo con mia moglie, ad affrontare è così immenso da costringermi a tenere nota degli eventi che si susseguiranno, passo per passo, come un foglio bianco sul quale iniziare a scrivere una nuova storia.
Se avrete la voglia, il desiderio e la costanza di leggermi ed interagire con commenti o email ai miei post ne sarò felice, lusingato; mi piacerebbe ricevere impressioni, consigli e anche qualche buona critica per poter migliorare come persona e soprattutto come futuro genitore adottivo.

Oggi, mercoledì 26 ottobre 2011, è un giorno importante nella mia vita.
In meno di due ore mia moglie saprà se l'ennesimo tentativo di P.M.A. (Procreazione Medicalmente Assistita), conosciuta come inseminazione artificiale , avrà avuto successo o se come troppe volte prima avrà fallito.

Un giorno importante dicevo, un giorno che segna uno spartiacque tra quello che è stato ed idealizzato, concepire un figlio mio, e quello che sarà, adottare un bambino.

Due porte quindi, una si sta per chiudere e l'altra per spalancare.